Nasce a Roma il 5/12/1951 - dove vive e lavora.

Pittore, scultore, grafico, autodidatta, fin da bambino studia a fondo la pittura: ritratto, paesaggio, natura morta, ecc.

Opere di grandi autori, antichi e moderni, sono per lui motivi di stimolo ed analisi.

Questo processo di conoscenza lo impegna a ricercare una sua personale autentica espressione, che scavi nel suo inconscio senza barare.

Crea così opere dallo stile inconfondibile, dove le ombre non rispettano la fonte luminosa canonica.

Piazze, dove il cielo è soltanto un "appiglio" naturalistico, usato come pannello scenografico, realizzato per appoggio di piani, dove il reale diviene "apparenza".

Figure, soggetti dai corpi sinuosi, che in una articolata sintassi compositiva, si riscompongono in un' "assemblage" di colori, avvolgendosi ad oggetti, in una serie continua di possibilità offerte dalla vita quotidiana.

Tutto in una dimensione sospesa, dove i movimenti si fermano, cristallizzati, come da un invisibile inquietante e ironico scatto fotografico.

C. GHERARDI - Insegnante e critica d'arte

 

Le figure stilizzate del Pinetta ricordano le volumetrie del Cubismo, anche la sinuosità delle figure "Fauves".


L'assenza di un volto ci riporta alla pittura metafisica di De Chirico. Nel mentre riscontriamo nei dipinti del nostro, una policromia non indifferente, sia per i contrasti che per le sfumature pittoriche.


La disposizione delle figure e delle forme geometriche, alternate a spunti antropologici, crea un curioso ritmo comparativo, nel quale sembrano fondersi l'ascendenza strutturale cubista, la sapiente costruzione dei piani, nonché una sfumata e disinvolta Verve astrattista.

N. BIETOLINI - Critico d' arte

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